L’insicurezza e le bufale generano mostri

Massimo Polidoro
5 min readFeb 9, 2021
Reuters

Il 29 agosto 2020, a Berlino, si sono radunate circa 18.000 persone che negavano l’esistenza del Covid19 o contestavano le decisioni prese per contenerlo. Si sono visti complottisti di ogni sorta, sciachimisti, seguaci di QAnon, oltre a no vax, vegani, omeopati ed estremisti di destra che, sventolando bandiere del Reich, hanno tentato di prendere d’assalto il Reichstag, sede del parlamento tedesco.

Una settimana dopo, il 5 settembre, è toccato a Roma. Millecinquecento persone si sono trovate in piazza Bocca della Verità negando l’esistenza del Covid19, ostentando l’assenza di mascherine e gridando contro la “dittatura sanitaria” che sarebbe stata imposta dal governo. Ancora si sono visti no vax, nemici del 5G e i rappresentanti di Forza Nuova, organizzatori dell’evento, hanno parlato dal palco indicando in Trump e Putin gli amici dell’umanità e inveendo contro gli abituali obiettivi dei complottisti: il Nuovo Ordine Mondiale, Bill Gates, Hillary Clinton, Obama, Soros…

Certamente c’erano anche persone confuse o spaventate, che non avevano ben chiari i termini del problema. Ma nel caso dei più convinti, che cosa porta una persona a negare la verità? Ed è giusto chiamare queste persone “negazionisti”?

«La caratteristica della menzogna è quella di presentarsi come verità… Quando un racconto fittizio è ben congegnato, non…

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