La realtà alternativa di Trumpworld

Più della metà degli elettori del Partito Repubblicano crede alle bufale ripetute per anni da Trump. È un problema con cui bisognerà fare i conti

Massimo Polidoro
4 min readJan 10, 2021

--

Washington il 6 gennaio, pochi minuti prima dell’attacco al Campidoglio (foto: Los Angeles Times)

Se pensavamo che il 2020 fosse insuperabile in fatto di pessime notizie… ci siamo subito dovuti ricredere.

L’attacco al Congresso degli Stati Uniti, da una folla di persone incoraggiata dal presidente Trump a suon di bufale su inesistenti brogli elettorali, è un fatto gravissimo.

All’indomani di quell’evento ne ho subito scritto e ho realizzato un video per commentare a caldo qualcosa che ha sorpreso molti ma che, in realtà era prevedibile da tempo, visto che lo stesso Trump aveva anticipato che sarebbe andata a finire così.

Non avevo però ancora visto tutto. Nei giorni successivi all’accaduto, sono stati condotti dei sondaggi. Ebbene, nonostante la maggioranza degli americani condanni l’attacco al Campidoglio, il 68% degli elettori del Partito Repubblicano non considera ciò che è avvenuto un’aggressione alla democrazia e il 45% di questi elettori giudica positivamente ciò che gli aggressori hanno fatto.

Perché succede, dobbiamo chiederci? Semplice: perché tutte quelle persone, dopo così tante bugie e teorie del complotto ripetute per anni dal Presidente, dai suoi sostenitori, dal suo partito e dai media a lui vicini, vivono ormai in una realtà alternativa.

Una realtà in cui Biden è diventato presidente solo grazie a “brogli elettorali”. Il fatto che Trump e i suoi avvocati si siano presentati in oltre 50 aule di tribunale per dimostrare tali brogli e le loro richieste siano state respinte da 86 giudici, sia eletti dai Repubblicani che dai Democratici, oltre che respinti dalla Corte Suprema, semplicemente perché non esistono prove di questi brogli, non significa nulla per quei milioni di persone.

L’unica cosa che conta è quello in cui vogliono credere. Se la realtà non si conforma alle loro credenze, insomma, è la realtà che sbaglia. È la più classica rappresentazione della dissonanza cognitiva, di cui ho scritto ampiamente ne Il mondo sottosopra.

Di fronte ai fatti che sgretolano il mondo di illusioni che ci siamo creati, preferiamo respingere i

--

--